Biografia

Maria Rita De Giorgio - Una vita per l'arte...

Maria Rita De Giorgio

Nasco a Roma dove frequento l’Accademia di Belle Arti, corso di Scenografia. Appena diplomata, mi introduco negli ambienti artistici romani partecipando a numerose collettive di pittura e lavorando per il Teatro. Nell’81, durante il Cantiere dell’Arte di Montepulciano, ho la fortuna di frequentare un laboratorio sull’espressività corporea tenuto da Marcel Marceau, tecniche che utilizzerò per i seminari di aggiornamento per le insegnanti dove unisco arte figurativa e corporea, animazione e drammatizzazione. Realizzo alcune scenografie al Teatro del Prado di Roma, regia di G.Rossi Borghesano. A Verona dal 82 all’86 insegno Scenografia e Storia del Teatro presso l’Accademia di Belle Arti “Cignaroli. Attratta dalle tecniche del restauro della tela antica, frequento alcune botteghe di Roma per apprenderne i segreti e imparo con diligenza le basi di preparazione, tanto che, in seguito, ogni tela sarà da me preparata secondo queste antiche tradizioni.

 

Negli anni 90, inizia una collaborazione con la regista Paola Anzellotti per la quale realizzerò varie scenografie. Dal 2000 al 2007, mi trasferisco a Tripoli (Libia) dove insegno Arts Plastiques nella Scuola Francese. Tripoli mi piace ed è l’inizio di una stagione ricca e intensa, il mondo arabo e la numerose comunità africane presenti influenzano la mia arte. Nel 2002, la mia prima personale “Africa in Vita”, sarà accolta con una certa curiosità e molto interesse nell’ex Consolato Francese. Nel 2004 il Museo Nazionale di Tripoli mi ospita con “Segni e Tracce”.

Poi a Malta, nel basamento del Museo della Cattedrale di Mdina, propongo un tema dedicato alla donna “La storia è sommessamente Donna”. Nel 2006 partecipo alla Prima Biennale Internazionale di Tripoli organizzata dall’Istituto Culturale Francese e dal Ministero della Cultura Libica. A Roma espongo alla galleria “il Canovaccio”, con i “Segni del Tempo”, poi, nel loggiato superiore di S. Ivo alla Sapienza Archivio di Stato presento “Trash Totem”. Lascio l’insegnamento e il teatro per concentrare la mia ricerca artistica sulla produzione di opere di difficile catalogazione, sempre piu’ in bilico tra la pittura e scultura, (pitto-sculture) attraverso le quali sintetizzo la molteplicità delle influenze culturali da me conosciute e assimilate. Per carattere e per indole, mi rifiuto di limitare la mia creatività ad uno stile e ad una precisa forma o corrente artistica. Il mio lavoro d’artista vuole poter spaziare in tutte le direzioni, senza condizionamenti e senza piegarsi alle leggi del mercato. Mi muovo utilizzando un linguaggio contemporaneo e il mio intento è quello di toccare temi attuali, scuotere le coscienze e indurre le menti alla riflessione. La creatività e l’immaginazione deve essere libera e senza frontiere. Sono figlia del mio tempo, un tempo fatto di miserie e di ingiustizie, degrado sociale, culturale e ambientale. Una decadenza universale forse senza ritorno. Di questo sono cosciente e di questo vorrei parlare. Come una piccola fiamma di speranza che ancora brilla nell’universo, vivo nella speranza di un risveglio cosciente e consapevole dell’umanità dove la parte migliore di se stessi tenga a bada gli istinti della barbarie, della violenza, dell’odio e dell’intolleranza che governano e dominano il nostro tempo.