Maria Rita De Giorgio
Artista di Roma, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti con un corso di Scenografia. Fin dai primi anni della sua carriera, si è immersa negli ambienti artistici della capitale partecipando a numerose mostre collettive di pittura e lavorando nel campo teatrale.
Successivamente, ha combinato le sue passioni per l’arte figurativa e l’espressività corporea, creando seminari innovativi che hanno unito pittura, animazione e drammatizzazione. Il suo percorso artistico l’ha portata anche a lavorare nel campo del restauro della tela antica, apprendendo i segreti di questa antica tecnica presso botteghe romane.
Maria Rita De Giorgio si distingue per la sua capacità di sintetizzare molteplici influenze culturali in opere originali che sfidano le categorie convenzionali, spaziando tra pittura e scultura con creazioni uniche, definite “pitto-sculture”. La sua arte si distingue per un linguaggio contemporaneo e un intento profondo: toccare temi attuali, stimolare la riflessione e sollecitare una maggiore consapevolezza sulla condizione umana e sulle sfide globali. Sotto il suo pennello, l’arte diventa un veicolo di speranza, una fiamma che brilla nell’universo, invitando alla riflessione su una possibile rinascita consapevole e illuminata dell’umanità.
Cosa dicono di me - La Critica
Il lavoro di Maria Rita De Giorgio si sviluppa in una visione poetica che ricostruisce un mondo diverso dal reale, ma ad esso contiguo, sospeso nel tempo e nello spazio. Sebbene le sue installazioni si presentino concrete e fatte di materiali primari, noti ed anche semplici, si instaura un’atmosfera un po' misteriosa e densa della sacralità del rito, ma che porta con sé un sentimento pervaso di pace e serenità proprio all’attività dello spirito. Il lavoro di Maria Rita De Giorgio si articola e si svolge in bilico tra spirito e materia per mettere in movimento pensieri e risvegliare sentimenti.
...ci troviamo immersi nel tempo, nel suo meccanico affermarsi senza fine, con i suoi tempi, nei tempi, ma per un nuovo tempo. Maria Rita De Giorgio coglie dagli elementi di riuso, poveri, senza storia, la nuova linfa di vita; l’artista crea e ricrea offrendo un suo personale sguardo alla globalizzazione, all’interagire dei popoli e delle culture. Totem e macchine del tempo sono parte di un sogno mai finito, di uno sguardo incantato alla natura ed ai suoi popoli, al bisogno di una nuova stagione del sentire, che sappia cogliere il desiderio di purezza e di amore, e sappia allo stesso tempo essere indicativa di una saggezza del fare, di un sentimento forte di adesione alla libertà, alle libertà. Ed allo sguardo collettivo dei fruitori, siano essi anche per la prima volta dinanzi alle opere di Maria Rita De Giorgio, si troverebbero come nuovi germogli del sapere, come bimbi, puri e con stupore.
(...) Colpisce, in queste installazioni, o “totem” come vengono più spesso definite, la bernardina “formosa difformitas”, il caos calmo, l’armonia degli opposti, generata dallo studiato affollarsi, all’interno di trasparenti telai geometrici, di aste verticali inframmezzate dalla scansione di elementi di quadro svedese, cui ancora si sovrappongono e si intersecano forme circolari sia vuote che piene, così come mezzelune traforate, a simulare meccanismi che ricordano la metallica intimità di un orologio sventrato, o, a seconda di come ci si pone nei loro confronti, l’impianto curvilineo di arcaici strumenti a corda, un’arpa o una cetra pronta a vibrare all’alito del vento (...)
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